visite

informativa resa ai sensi dell'art. 13 del Codice pagina: http://www.shinystat.com/it/informativa_privacy_generale_free.html il visitatore potrà negare il proprio consenso all'installazione dei cookie di ShinyStat modificando opportunamente le impostazioni del proprio browser o cliccando sull'apposito link per attivare l'opt-out: http://www.shinystat.com/it/opt-out_free.html.

sabato 28 novembre 2009

FIRMA L'APPELLO

Metti un freno al cemento con una legge per i suoli della Lombardia

Legambiente ha depositato a fine luglio 2009 in Regione Lombardia 12.257 firme in calce alla proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva”, che è stata dichiarata ammissibile e, pertanto, inviata alla Commissione Consiliare competente perché segua il normale iter legislativo.

Poiché:

- il suolo è un bene comune, indispensabile per la vita e la sopravvivenza degli ecosistemi;

- il consumo indiscriminato di suolo rappresenta un problema non più rinviabile per la Lombardia e per tutto il Paese;

- tutelare il suolo vuol dire proteggere il nostro ambiente, la qualità della nostra vita e delle generazioni future;

- limitare il consumo di suolo significa valorizzare il paesaggio, l'agricoltura, la storia e la cultura dei territori.


Le sottoscritte e i sottoscritti ritengono che tale proposta di legge sia un primo passo concreto verso la limitazione del consumo di suolo, che possa essere un importante stimolo alla realizzazione di una disciplina generale di tutela dei territori – compresa la riforma della fiscalità locale che svincoli le entrate dei comuni dagli oneri di urbanizzazione - e pertanto

CHIEDONO

ai Consiglieri regionali della Lombardia, al Presidente della Regione, all'Assessore regionale al Territorio e Urbanistica che venga approvata la suddetta proposta di legge (pdl 409 – Regione Lombardia)

Nessun commento:

Posta un commento

"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck