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mercoledì 23 marzo 2011

Libia: i Verdi per il rispetto della risoluzione per la popolazione




LIBIA: DOCUMENTO CONGIUNTO DI DANIEL COHN-BENDIT, ANGELO BONELLI E MONICA FRASSONI
VERDI; PREOCCUPATI PER SITUAZIONE IN LIBIA, SI RISPETTI RISOLUZIONE ONU RISOLUZIONE DOLOROSA MA NECESSARIA PER PROTEGGERE CIVILI: PERO' NON E' ASSEGNO IN BIANCO. E' NECESSARIO APRIRE UN'INCHIESTA SULLA VENDITA DI ARMI A GHEDDAFI PER VERIFICARE SE E' STATO RISPETTATO CODICE CONDOTTA UE SU COMMERCIO ARMI UE METTA IN ATTO MECCANISMI ADEGUATI PER ACCOGLIENZA PROFUGHI .
libia01"Davanti alle confuse notizie sulla situazione e sugli attacchi in atto delle forze internazionali in Libia, I Verdi europei esprimono la loro preoccupazione e chiedono che l'intervento internazionale rispetti strettamente le disposizioni della risoluzione dell'ONU 1973, in particolare per quanto riguarda l'obiettivo prioritario di creare le condizioni di un cessate il fuoco e di protezione della popolazione civile, finalizzato ad avviare una mediazione fra le parti che porti ad un processo di transizione verso un nuovo governo democratico e garantendo l'autonomia e l'integrità della Libia". Lo dichiarano in una nota congiunta Daniel Cohn-Bendit, Co-presidente del Gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Angelo Bonelli, Presidente dei Verdi italiani e Monica Frassoni co-Presidente del Partito Verde europeo, che aggiungono: "L'azione della comunità internazionale è stata lenta e tardiva e molto tempo prezioso è stato sprecato nella fase in cui gli oppositori di Gheddafi potevano contare su una larga mobilitazione ed un controllo di molti centri importanti del paese e necessitavano un sostegno più netto e visibile. Un'azione diplomatica più convincente e un'iniziativa politica più efficace da parte dell'Unione Europea e di tutti i suoi paesi membri con riguardo particolare all'Italia sarebbe in quella fase stata necessaria". Leggi tutto...

leggi anche l'intervento di Daniel Cohn-Bendit sulla Libia, a nome del Gruppo Verts/ALE, in seduta plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo l'8 marzo 2001.

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck