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martedì 6 dicembre 2011

la classifica EEA industrie inquinanti: la Lombardia dà il suo contributo negativo

Tra le 191 industrie pesanti che nel 2009 hanno inquinato maggiormente l’aria in Europa c’è la Centrale termoelettrica Federico II di Brindisi che si piazza al 18esimo posto dietro industrie tedesche, polacche e francesi. In quella stessa centrale ogni anno si tiene un mega concerto a porte aperte.
La classifica che comprende 622 industrie è stata redatta dall’ EEA, l’Agenzia Europea per l’ambiente, che accanto alla hit presenta anche il conto e  per ogni industria computa i costi ambientali in euro. In totale in Italia inquiniamo per oltre 12 milioni di euro. Si tirano così le somme sia dei volumi di C02, azoto, PM10 emessi, sia le somme dei costi sanitari e ambientali dell’inquinamento: a essere più care le industrie che producono energia.
La Germania è in assoluto lo Stato membro che inquina di più, segue la Polonia, Regno Unito, Francia e Italia. L’inquinamento dell’aria da parte della grossa industria europea ha un costo stratosferico: tra i 102 e i 169 miliardi di euro solo nel 2009. I dati emergono dal Rapporto Revealing the costs of air pollution from industrial facilities in Europe.

Tra le  industrie lombarde troviamo nei posti alti la Enipower S.P.A. Stabilimento Di Ferrera Erbognone(PV) al 189° posto.

Piu’ in giù nell’elenco  troviamo la Centrale Temoelettrica Di Tavazzano E Montanaso Lombardo (LO);la Centrale Termoelettrica Di Turbigo (MI); la Centrale termoelettrica di Cassano d’ Adda(MI);la Raffineria Di Sannazzaro De' Burgondi(PV);la  Italcementi di Calusco d’Adda(BG); la Cementeria di Rezzato(BS);la Enipower Mantova ;la Centrale Termoelettrica Di Ostiglia(MN)

Elisabetta Patelli
 

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck