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mercoledì 8 febbraio 2012

ORGANIZZIAMOCI CONTRO LE MAFIE: QUALCHE RIFLESSIONE DI CONTRIBUTO

Dopo l'incontro a Villaggio Ambrosiano dello scorso 2 febbraio, al quale abbiamo partecipato, riprendiamo alcuni ragionamenti che crediamo possano essere utili alla prosecuzione dei lavori del coordinamento, proposto da Giovanni Giuranna tramite il blog La Scommessa,  e alla costruzione di azioni concrete  di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose sul nostro territorio. Tanto si continua a fare ogni giorno sotto il profilo dell'informazione e del contrasto culturale alle mafie, ma serve lavorare in rete, tutti verso la stessa direzione, perchè molto c'è ancora da fare. 
Azioni vanno intraprese coinvolgendo non solo cittadini, associazionismo, politica e amministratori. Occorre coinvolgere anche la parte produttiva e delle imprese, oltre che tenere alta l'attenzione  su quelli che sono gli ambiti privilegiati dall'impegno ecologista e verde: la  difesa del suolo dalla cementificazione, la tutela dei diritti e dei beni comuni, la salvaguardia dell'ambiente, lo sviluppo di una comunità locale solidale e coesa poichè, l'azione di rafforzamento delle reti  positive e la valorizzazione delle pratiche eticamente irreprensibili, possono agire quel controllo del territorio che diversamente sfugge, divenendo preda di interessi illeciti.   
L’elemento fondamentale perché una mafia si radichi in un contesto locale, è  infatti la presenza di una serie di opportunità che la stessa mafia intende sfruttare, come ad esempio l'esistenza di mercati locali che sfuggono al controllo e che sono poco o male regolati dalle autorità locali. Non che le autorità e le amministrazioni pubbliche non abbiano gli strumenti per agire il controllo. Esistono regolamenti e leggi a garanzia della trasperenza e della tutela della legalità che dovrebbero essere sufficienti. ll tentativo, in parte riuscito come dimostrano le inchieste sulle organizzazioni criminali in Lombardia, è stato quello di utilizzare la politica come testa d'ariete per sfondare ed indebolire la struttura organizzativa degli enti locali. Cambi politici avvenuti in alcune amministrazioni negli ultimi tempi, hanno provocato veri e propri tzunami negli organigrammi di molti Comuni, che hanno portato a una destabilizzazione organizzativa e di fatto hanno indebolito la funzione tecnica, dando margine d'azione a chi voleva perseguire l'illecito. 
Prima questione da tenere presente è quindi il rafforzamento, la qualificazione e manutenzione della struttura organizzativa che deve gestire il controllo, oltre ad una certa preparazione e conoscenza dei meccanismi che sovraintendono il controllo tecnico e burocratico da parte degli amministratori e del Consiglio, considerato che non tutta la politica, per fortuna, è collusa.  
fonte: www.linkiesta.it
Altra questione fondamentale su cui attivarsi è coinvolgere la parte produttiva e imprenditoriale per valorizzare/rafforzare le eccellenze locali che si distinguono per l'etica e il rispetto delle regole.
Gli atti dell'inchiesta che ci ha riguardato da vicino denominata "Infinito-Crimine", evidenziano una caratteristica particolare della ’ndrangheta rispetto alle altre mafie, e cioè l'essere riuscita a penetrare e a condizionare il mercato delle costruzioni e dell’edilizia, limitandone la concorrenza interna. Una buona pratica contro le attività criminali è lavorare perchè ci sia il consumo "0" del territorioUna certa classe dirigente ed imprenditoriale Lombarda non si è fatta alcun scrupolo ad entrare in contatto con la protezione criminale per i propri vantaggi immediati, stravolgendo e consumando il territorio a proprio esclusivo tornaconto! Il contatto con le mafie di fatto riduce la concorrenza, (chi non è colluso resta fuori dal mercato) come emerge dagli interrogatori dove alcuni imprenditori affermano  che, per esempio, quei contratti di movimento terra stipulati erano per loro molto vantaggiosi. Non solo: dai dati riferiti al campo dell'edilizia e delle costruzioni da Fillea CGIL regionale, finte partite IVA, irregolarità, illegalità, lavoro nero e caporalato sono in mano alle organizzazioni criminali. Nella sola Lombardia "il sistema di evasione/elusione in edilizia vale 1,4 miliardi l'anno e quasi 9 miliardi in Italia, numeri che raddoppiano abbondantemente se si aggiungono l'evasione e l'elusione relativa alle 641mila partite Iva". Garantire quindi il controllo della sicurezza nel lavoro e la lotta all'evasione fiscale.
fonte: www.linkiesta.
La crisi che stiamo attraversando è un altro anello debole sul quale è necessario intervenire. La Lombardia risulta infatti essere al primo posto in Italia per quanto riguarda il racket dell'usura: ogni anno vengono registrati tra i sessantamila e i novantamila casi. Al Nord le mafie utilizzano l’usura per “assorbire” le aziende in difficoltà, un modo comodo per riciclare denaro sporco. Tra i canali di accesso all'usura vi sono purtroppo anche funzionari delle banche o impiegati contabili che, conoscendo nel dettaglio la situazione economica dei propri clienti, li mettono in contatto con “amici” dai quali ottenere i prestiti. 
Su questo versante due sono le azioni secondo noi da intraprendere: 
- favorire il micro - credito e/o la costituzione di un fondo di garanzia dedicato;
-  fare informazione, magari aprendo uno sportellodi consulenza e supporto.
Altra azione prioritaria e non ultima (cioè non leggete la sequenza di quanto scritto come ordine di priorità), è l'azione di contrasto a quelle che vengono definitie le ECO-MAFIE. Secondo il rapporto 2011 di Legambiente, sono stati  oltre 30 mila gli illeciti ambientali accertati nel 2010, per un fatturato pari a 19,3 miliardi di euro (+ 7,8% rispetto al 2009). Sono stati più di 2 milioni di tonnellate i rifiuti sequestrati solo in 12 delle 29 inchieste per traffico illecito di rifiuti. La stima  di suolo consumato dall'edilizia abusiva è stato pari a 540 campi da calcio, con 26mila e 500 nuovi immobili stimati, con un consumo  e cementificazione di circa 540 ettari... Questo solo per dare qualche dato, ma per acorgersi dell'esistenza delle ECOMAFIE basta  guardare la  cronaca lombarda: rifiuti tossici, tra i quali anche il cromo esavalente, finiti tra il 2010 e il 2011 nel sedime dell'autostrada in costruzione Brescia - Bergamo - Milano (Bre-Be-Mi) in particolare nel tratto bergamasco e milanese. Crediamo che assumere responsabilmente il ruolo di cittadini attenti al bene comune, alla tutela del proprio territorio, come stanno facendo i cittadini padernesi impegnati nei Comitati sorti spontanenamente a Paderno Dugnano  sulla vicenda della Rho-Monza e Inceneritore, e con loro gli ecologisti, i partiti e le associazioni ambientaliste, sia già operare controllo e agire di contrasto alle ECO-MAFIE. In particolare la vicenda della Rho-Monza andrebbe, secondo il nostro modesto parere, meglio indagata considerato il suo legame con Pedemontana ed EXPO, altro grande contenitore da tenere monitorato con attenzione per le grandi opportunità che mette in campo e che fanno gola alle organizzazioni criminali.

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck