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giovedì 3 agosto 2017

La cementificazione e i parchi a Paderno Dugnano.

Nel 1999 il coraggio di scegliere!
Il Seveso e il Grugnotorto si fanno parco.

 
Nella foto il Viale Bagatti Valsecchi. A seguito della “Variante Generale del PRG” del 1999/2003, si è tracciato il perimetro e la realizzazione del “Parco Locale d’Interesse Sovracomunale (PLIS) del Grugnotorto Villoresi” e del “Parco Urbano del Seveso” salvaguardando le aree ancora libere.
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Come Verdi di Paderno Dugnano, che hanno partecipato al governo della città negli anni precedenti alle Amministrazioni Alparone, ci sentiamo in dovere di rispondere alle false accuse che la Lega Nord solleva con il suo comunicato.

La Lega Nord ha la memoria corta o vuole ricordare solo quello che le fa comodo. Anche noi, come loro, ci siamo trovati davanti al disastroso PRG del 1993 che assegnava svariati diritti edificatori, ma con la “Variante Generale del PRG” che abbiamo approvato nel 1999/2003 siamo riusciti, in alcuni ambiti particolareggiati, a ridurne la cementificazione di diversi metri cubi di volumetria, ed a istituire i Parchi del Grugnotorto Villoresi e del Seveso. Quest’ultimo sbeffeggiato dalla Lega Nord e da Forza Italia come il “parco delle pantegane”.

Azione che l’Amministrazione di Forza Italia e Lega Nord non ha avuto il coraggio di proseguire con il PGT da loro approvato nel 2013. Anzi, hanno inserito la possibilità di trasformare aree produttive in aree residenziali, aumentando la possibilità di crescita della città, rispetto alla Variante Generale del PRG del 1999, di circa 7.000 abitanti a scapito della possibilità di posti di lavoro.

Le costruzioni sorte dal 1995 al 2009 non sono state frutto di speculazione edilizia ma, come ora, dovute al rispetto dei diritti edificatori acquisiti in precedenza, perché se così non fosse stato la Lega Nord avrebbe potuto benissimo denunciarla alle autorità competenti.

Con questa variante RE3 è il secondo caso in cui questa Amministrazione permette di costruire all’interno di un parco: il primo è stato con l’inserimento nel PGT, da loro redatto, dell’ambito AT6, dove è stato concesso di costruire un capannone all’interno del Parco Grugnotorto Villoresi, su un’area vergine dove non gravava nessun diritto acquisito, ad un’azienda locale con la scusa che, se no, sarebbe andata chissà dove.

La Lega Nord e l’Amministrazione Alparone si autodeclamano difensori del verde e dell’ambiente, ma di chi è stata la mano che ha armato la motosega che ha tagliato gli alberi di via Sant’Ambrogio quando bastava attivare un senso unico per salvarli?

Dicono che hanno a cuore il Parco del Seveso, ma non hanno fatto nulla quando è stata sventrata la collinetta a ridosso della rotonda di Via Cesare Battisti, distruggendo la flora e la fauna esistenti per far posto alla Rho-Monza.

L’operazione che hanno intenzione di portare avanti per l'ambito RE3 a nostro avviso non porterà nessun beneficio alla città, visto che con l’attuale situazione si libererebbero comunque aree per il Parco del Seveso, anche se circa un quarto in meno. Chi invece trarrà maggior beneficio dalla traslazione della volumetria nel parco di Via Gorizia/Via Dalla Chiesa non sarà la città, che avrà il doppio di consumo di suolo, ma senz’altro i costruttori che con la variante vedrebbero aumentato notevolmente il valore degli immobili da vendere.

Per quanto riguarda l’ampliamento dei negozi del Carrefour, l’impatto che questo avrà sulla città sarà devastante; non basterà asfaltare quattro strade o mettere qualche fioriera lungo le vie per evitare lo svuotamento commerciale della città...

Bisogna avere il coraggio di dire NO a questo ampliamento e di attivare una politica di rilancio del commercio che faccia tornare i negozi nel centro della città, facendola ritornare a vivere.

Ma questo non avverrà perché, nonostante la farsa della Lega Nord, questo ampliamento è già stato deciso da tempo, e precisamente da quando, nell’approvare il PGT nel 2013, a certe aree è stata cambiata la destinazione d’uso.

I Verdi di Paderno Dugnano auspicano una politica urbanistica basata non più sull’espansione, ma sulla riconversione e riuso dell’aree e degli immobili esistenti. 

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck