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venerdì 16 marzo 2012

Ferma la banca che distrugge il territorio


Al via la campagna di pressione su Intesa Sanpaolo contro le nuove autostrade lombarde
Milano, 15.12.11 – Parte la campagna nazionale di pressione sul Gruppo Intesa Sanpaolo in relazione alla costruzione di quattro grandi infrastrutture lombarde: Pedemontana, Bre.Be.Mi., Tangenziale Esterna Milano (Tem) e autostrada Cremona-Mantova, che avranno un pesante impatto sull’ambiente e sulle popolazioni residenti.
Promotori dell’iniziativa sono le associazioni A Sud, Beati i Costruttori di Pace, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Comitato NoExpo, Coordinamento Comitati Pendolari Regione Lombardia, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Distretto di economia solidale della Brianza, Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile, Movimenti civici, Movimento Stop al Consumo di Territorio, Rete civica italiana, con l’adesione di un numero crescente di organismi nazionali e locali. 

Intesa Sanpaolo risulta essere il gruppo bancario di gran lunga più esposto in tali infrastrutture, sia come finanziatore che come azionista delle società concessionarie. Per questo la Campagna chiede all’istituto di ritirare il proprio appoggio alla costruzione delle nuove arterie, dimostrando così di avere a cuore la tutela del territorio e la salute dei cittadini.
In particolare i promotori chiedono a tutti i clienti della banca di “votare con il portafoglio”, ovvero scrivere al proprio direttore di filiale sui temi sollevati dalla Campagna e, se la risposta non sarà soddisfacente, di chiudere ogni rapporto con l’istituto. Nelle prossime settimana non mancheranno altre iniziative pubbliche di pressione, anche in accordo con i comitati locali, mantenendo al tempo stesso la più ampia  disponibilità ad un’interlocuzione con i responsabili della banca. LEGGI TUTTO

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck